Estintori
Gli estintori rappresentano i mezzi di primo intervento più impiegati per spegnere i
principi d’incendio.
Non sono efficaci se l’incendio si trova in una fase più avanzata.



Vengono suddivisi, in relazione al loro peso complessivo, in:
estintori portatili
massa complessiva inferiore o uguale a 20 kg

estintori carrellati
massa superiore a 20 kg con sostanza estinguente fino a 150 kg

Gli estintori portatili
Sono particolarmente preziosi per la prontezza d’impiego e l’efficacia.
Nei piccoli incendi ed in caso di primo intervento può essere sufficiente l’utilizzo di uno o al massimo due estintori.
Per incendi più gravi l’utilizzo degli estintori può essere utile per rallentare la propagazione delle fiamme, in attesa dell’utilizzo di mezzi antincendio più idonei che hanno tempi di approntamento più lunghi.
Vengono classificati in base alla loro capacità estinguente.


Classe A fuochi di solidi con formazione di brace
Classe B fuochi di liquidi
Classe C fuochi di gas
Classe D fuochi di metalli
Classe F fuochi che interessano mezzi di cottura

L’estintore è scelto in base al tipo di incendio ipotizzabile. Sull’estintore è riportata un’etichetta (marcatura) di colore contrastante con lo sfondo, suddivisa in 5 parti, con le istruzioni e le condizioni di utilizzo.
Sono indicate le classi dei fuochi ed i focolai convenzionali che è in grado di estinguere (esempio: 34A 233BC).
Per norma il colore del corpo deve essere rosso RAL 3000.

PARTI DELLA MARCATURA

Regole generali per l’utilizzo degli estintori
Qualunque sia l’estintore e contro qualunque fuoco l’intervento sia diretto è necessario attenersi alle istruzioni d’uso, verificando che l’estinguente sia adatto al tipo di fuoco.

Togliere la spina di sicurezza

Premere a fondo la leva impugnando la maniglia di sostegno

Azionare l’estintore alla giusta distanza dalla fiamma per colpire il focolare con la massima efficacia del getto, compatibilmente con
l’intensità del calore della fiamma.
La distanza può variare a seconda della lunghezza
del getto, tra 3 e 10 metri. All’aperto è necessario operare a una distanza ridotta. In presenza di vento mettersi sempre con vento alle spalle (sopravento). Operare a giusta distanza di sicurezza, esaminando quali potrebbero essere gli sviluppi dell’incendio ed il percorso di propagazione più probabile delle fiamme.

Dirigere il getto della sostanza estinguente alla base delle fiamme.

Agire in progressione iniziando a dirigere il getto sulle fiamme più vicine per poi proseguire verso quelle più distanti.
Non attraversare con il getto le fiamme, nell’intento di aggredire il focolaio più esteso, ma agire progressivamente, cercando di spegnere le fiamme più vicine per aprirsi la strada per un’azione in profondità.

Durante l’erogazione muovere leggermente a ventaglio l’estintore.
Può essere utile con alcune sostanze estinguenti a polvere per poter avanzare in profondità e aggredire da vicino il fuoco.

Non sprecare inutilmente sostanza estinguente, soprattutto con piccoli estintori.
Adottare, se consentito dal tipo di estintore, un’erogazione intermittente (da evitare con estintori a polvere).

In incendi di liquidi, operare in modo che il getto non causi proiezione del liquido che brucia al di fuori del recipiente; ciò potrebbe causare la propagazione dell’incendio.

Operare sempre sopra vento rispetto al focolare.
Nel caso di incendio all’aperto in presenza di vento, operare sopra vento rispetto al fuoco, in modo che il getto di estinguente venga spinto verso la fiamma anziché essere deviato o disperso.
Sopra vento = in direzione del vento
Sottovento = in direzione contraria del vento

Intervento contemporaneo con due o più estintori
L’azione coordinata dei 2 estintori risulta in vari casi la più valida.
Si può avanzare in un’unica direzione mantenendo gli estintori affiancati a debita distanza

Si può anche agire da diverse angolazioni.
In tal caso si deve operare da posizioni che formino un angolo massimo di 90° in modo tale da non proiettare parti calde, fiamme o frammenti del materiale che brucia contro gli altri operatori.
Attenzione a non dirigere il getto contro le persone, anche se avvolte dalle fiamme in quanto l’azione delle sostanze estinguenti sul corpo umano specialmente su parti ustionate, potrebbe provocare conseguenze peggiori delle ustioni.

Gli estintori carrellati
Hanno le stesse caratteristiche degli estintori portatili ma, a causa delle maggiori dimensioni e peso, una minore praticità d’uso e manegevolezza connessa allo spostamento del carrello di supporto.
Hanno una maggiore capacità estinguente e sono da considerarsi integrativi di quelli portatili.



Tipologia di estintori in relazione alla sostanza estinguente:
ad acqua, adatto per fuochi di classe A (ambienti domestici ed uffici)
• a schiuma, adatto per liquidi infiammabili (il classe F adatto anche a fuochi da
mezzi di cottura)
• a polvere, estintore polivalente (tranne fuochi da mezzi di cottura)
• ad anidride carbonica (CO2), idoneo per liquidi infiammabili ed apparecchi elettrici
(tranne fuochi da mezzi di cottura)
Estintori a polvere
La polvere antincendio è composta da varie sostanze chimiche miscelate tra loro con aggiunta di additivi per migliorarne le qualità di fluidità e idrorepellenza.
Le polveri possono essere di tipo:
• ABC polveri polivalenti valide per lo spegnimento di più tipi di fuoco (legno carta liquidi e gas infiammabili), realizzate generalmente da solfato e fosfato di ammonio, solfato di bario, ecc.
• BC polveri specifiche per incendi di liquidi e gas costituite principalmente da bicarbonato di sodio
L’azione estinguente è di tipo chimico (inibizione del materiale incombusto tramite catalisi negativa), di soffocamento e di raffreddamento.
La fuoriuscita della polvere avviene mediante una pressione interna che può essere fornita da una compressione preliminare (azoto) o dalla liberazione di un gas ausiliario (CO2) contenuto in una bombolina (interna od esterna).



L’estintore a polvere può essere utilizzato su:
− fuochi di classe A, B, C
− fuochi di classe D (solo con polveri speciali).
− quadri e apparecchiature elettriche fino a 1000 V;
Gli estintori a polvere devono riportare l’indicazione della loro idoneità all’uso su apparecchiature elettriche sotto tensione, per esempio: “adatto all’uso su apparecchiature elettriche sotto tensione fino a 1000 v ad una distanza di un metro” Le polveri essendo costituite da particelle solide finissime, possono danneggiare le apparecchiature e macchinari.
L’utilizzo di estintori a polvere contro fuochi di classe F è considerato pericoloso. Pertanto non devono essere sottoposti a prova secondo la norma europea UNI EN 3- 7:2008 e non devono essere marcati con il pittogramma di classe “F”.
Una volta spento l’incendio è opportuno arieggiare il locale, in quanto, oltre ai prodotti della combustione (CO, CO2, vari acidi e gas, presenza di polveri incombuste nell’aria) la stessa polvere estinguente, molto fine, può essere inspirata insieme ad altre sostanze pericolose dall’operatore.
Estintore a CO2 (Anidride Carbonica)
L’estintore contiene CO2 compresso e liquefatto.
È strutturalmente diverso dagli altri in quanto costituito da una bombola in acciaio realizzata in un unico pezzo di spessore adeguato alle pressioni interne, gruppo valvolare con attacco conico e senza foro per attacco manometro né valvolino per controllo pressioni.
Si distingue dagli altri estintori anche per le colorazioni dell’ogiva (grigio chiaro, anche se non obbligatorio) e dal diffusore di forma tronco conica.
È presente una valvola di sicurezza che interviene quando la pressione interna dell’estintore supera i 170 bar, facendo cedere un apposito dischetto metallico.
Al momento dell’azionamento la CO2, spinta dalla pressione interna (55/60 bar a 20° C), raggiunge il cono diffusore dove, uscendo all’aperto, una parte evapora istantaneamente provocando un brusco abbassamento di temperatura (-79°C) tale da solidificare l’altra parte in una massa gelida e leggera sotto forma di piccole particelle denominate “neve carbonica” o “ghiaccio secco”.
Per la forte evaporazione del gas ha una gittata limitata;
È necessario avvicinarsi il più possibile al focolaio, utilizzando dispositivi di protezione individuale. La distanza del getto è non oltre 2 metri.
La CO2 che fuoriesce da un estintore può provocare ustioni da freddo.
Il dispositivo di scarica è composto da un tubo ad alta pressione collegato ad un cono diffusore realizzato in materiale sintetico PVC (resistente agli shok termici) con la presenza di un impugnatura, per evitare all’operatore eventuali ustioni da freddo.
Il gas circonda i corpi infiammati, abbassa la concentrazione di ossigeno e spegne per soffocamento e raffreddamento.
Il serbatoio dell’estintore ad anidride carbonica deve essere sottoposto a collaudo ogni 10 anni.



L’estintore a CO2 può essere utilizzato su:
− fuochi di classe B
− quadri e apparecchiature elettriche fino a 1000 V;
Devono riportare l’indicazione della loro idoneità all’uso su apparecchiature elettriche sotto tensione, per esempio: “adatto all’uso su apparecchiature elettriche sotto tensione fino a 1000 v ad una distanza di un metro“.
L’utilizzo di estintori a CO2 contro fuochi di classe F è considerato pericoloso. Pertanto non devono essere sottoposti a prova secondo la norma europea UNI EN 3-7:2008 e non devono essere marcati con il pittogramma di classe “F”.
L’estintore a CO2 non è adatto sui focolai di classe A, in quanto il gas produce solo un abbassamento momentaneo della temperatura senza l’inibizione delle braci prodotte dall’incendio e quindi dopo la scarica si reinnescherebbe nuovamente l’incendio.
Estintore a schiuma
È costituito da un serbatoio in lamiera d’acciaio la cui carica è composta da liquido schiumogeno diluito in acqua in percentuale dal 3 al 10%.
La pressurizzazione dell’estintore può essere permanentemente o può avvenire al momento dell’uso, grazie ad una bambolina di CO2 posta sotto l’orifizio di riempimento dell’estintore che nel caso di necessità sarà liberata attraverso la sua perforazione da un percussore posto sul gruppo valvolare.
L’estintore a schiuma è utilizzabile sui focolai di classe A-B.
Il dispositivo di erogazione dell’estinguente è composto da un tubo al cui termine è collegata un lancetta in materiale anticorrosione, alla cui base vi sono dei fori di ingresso aria. All’azionamento dell’estintore ed alla contemporanea uscita della soluzione di liquido schiumogeno, dai forellini posti alla base dalla lancia entrerà aria per effetto venturi che miscelandosi al liquido in passaggio produrrà la schiuma che sarà diretta sul principio d’incendio.
La schiuma è un agente estinguente costituito da una soluzione in acqua di un liquido schiumogeno, che per effetto della pressione di un gas fuoriesce dall’estintore e passa all’interno di una lancia dove si mescola con aria e forma la schiuma.
L’azione estinguente avviene per Soffocamento (separazione del combustibile dal comburente) e per raffreddamento in minima parte.
Sono impiegate per incendi di liquidi infiammabili (classe B)
Non utilizzabile sulle apparecchiature elettriche e sui fuochi di classe D.
È obbligatorio quindi riportare l’avvertenza nella parte terza dell’etichetta “AVVERTENZA non utilizzare su apparecchiature elettriche sotto tensione”.



Determinazione del numero degli estintori da installare
Il numero risulta determinato solo in alcune norme specifiche (scuole, ospedali, alberghi, locali di pubblico spettacolo, autorimesse ecc.).
Negli altri casi si deve eseguire il criterio di disporre questi mezzi di primo intervento in modo che siano prontamente disponibili ed utilizzabili.
In linea di massima la posizione deve essere scelta privilegiando la facilità di accesso, la visibilità e la possibilità che almeno uno di questi possa essere raggiunto con un percorso non superiore a 15 m circa.
La distanza tra gruppi di estintori deve essere circa 30 m.
Posizionamento degli estintori
Debbono essere indicati con l’apposita segnaletica di sicurezza, in modo da essere individuati immediatamente, preferibilmente vicino alle scale od agli accessi.
Estintori, di tipo idoneo, devono essere posti in vicinanza di rischi speciali (quadri elettrici, cucine, impianti per la produzione di calore a combustibile solido, liquido o gassoso ecc.).
Gli estintori dovranno essere posizionati alle pareti, mediante idonei attacchi che ne consentano il facile sganciamento o supportati da idonei dispositivi (piantane porta estintore con asta e cartello).